Possiamo chiamarli come vogliamo.
In realtà sono sempre l’espressione della ricerca della libertà…e sono riassunti nello stile che dal 2005 anche in Italia sta riprendendo sempre più vita…è la rinascita, o meglio la ri-esaltazione (visto che in realtà non è mai morto) prima dello stile Bohemien poi dello stile Hippie.
Oggi, nel 2000, dalla parola francese BOHEMIEN, termine che venne
associato nella seconda metà dell’800 ai “gitani vagabondi”, come vennero definiti
quegli artisti che esoneravano e
trasgredivano la normalità…(in poche parole degli “zingari” del sistema), deriva il termine BOHO o
BOHO chic (le differenze fra i due termini
è solo interpretazione dello stile) ma la filosofia dello stesso o
comunque i presupposti sono gli stessi dell’anelazione alla libertà, alla
frivolezza che negli anni ’60 hanno conquistato il mondo dando origine ad
esaltanti fenomeni di massa.
anche se in Italia benché esista se ne parla poco....su Vanity Fair dello scorso mese vi è dedicato un intero articolo ma del termine Boho neanche l'accenno solo il titolo ne richiama l'ambizione "Freedom".
Così l’esaltazione dell’individualità...della libertà...della
non convenzionalità…della frivolezza sono riemersi sempre più forti, ma forse depurati dal senso politico che li vide protagonisti di quegli anni.
Forse ora Boho può intendersi solo come la personificazione
di uno stile, riemerso grazie alle
sempre più frenetiche regole sociali e
ai ritmi sempre più calzanti che la società contemporanea imprime... grazie
anche all’uso della rete che unisce ed enfatizza i diversi usi e costumi e li
rende sempre più internazionali.
Uno stile che spesso è impreziosito da frammenti di eco-pelliccia…accessori ricercati e importanti, pezzi vintage (che adoro), o
indumenti provenienti da varie parti del mondo, indumenti di marca…tanto da
appellarsi l’aggettivo “chic”….Boho chic (o "Bobo chic" termine coniato dal giornalista americano Daniel Brooks ad indicare una categoria di consumatori attenti e super-chic che non badano a spese pur di essere in linea con la moda).
Anche il cibo assume una connotazione Boho, a differenza
dello stile del vestirsi, il cibo rafforza la sua enfasi Boho, anche all’insaputa
di chi vi si affaccia in un periodo storico dove il BIO, il naturale e la
consapevolezza degli alimenti che fanno bene o fanno male ci aiuta ad
acquisire uno stile di vita (almeno in apparenza) più salutare.
Che sia solo
una moda passeggera o una nuova consapevolezza è ormai dato di fatto che la
maggior parte delle persone ricercano nei cibi la naturalezza dei prodotti, la
freschezza, la ricercatezza del colore e delle composizioni, perché il cibo deve
essere salutare e conquistare gli occhi oltre che il palato.
Quindi anche nel Boho Food, via libera ad accostamenti
azzardati, ad un ritorno a prodotti tradizionali, sapori antichi e della
campagna, ma anche a prodotti e accostamenti nuovi purché poco artefatti o
contaminati (sarà possibile?), prodotti rigorosamente BIO e del territorio.
Cosa mi immagino per
un pasto Boho?
Purché sia una domenica in campagna, fra balle di fieno…con
una tovaglia bianca bordata di pizzo, magari ricamata dalla nonna (un po' di
shabby chic non guasta mai)…e poi io sì…confesso….adoro il Boho….purché Boho
chic...anche se con tovaglioli scompagnati di recupero...una bottiglia di vino
(rosso) di annata…il tutto racchiuso in un grosso cestino di vimini….qualsiasi cosa purché preparata a casa….magari da me o le mie sorelle…
Il
centrifugato, un concentrato di vitamine e di natura deve essere preparato con verdura e frutta di stagione. Adatto
anche per sostituire lo spuntino di metà mattina. Potete usare tutta la frutta
e la verdura che più vi piace....ma in perfetto stile boho food meglio se utilizzate prodotti del territorio e rigorosamente BIO!
Questa è la
ricetta di quello che noi prepariamo a casa.
3 carote
1 zucchina
2 mele
1/2 costa di sedano
Pulite
e lavate le verdure, centrifugate tutto
insieme. Bere appena pronto.
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